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RUGGIERO ISERNIA E s1 trail – la corsa della bora!

Abbiamo chiesto a Ruggiero Isernia, uno dei nostri soci atleti fra i più attivi, forse, e non me ne vogliano gli altri, sicuramente il più attivo a livello di numeri di ultratrail effettuati nel corso degli ultimi anni, di raccontare e descrivere i trail fatti, così che la sua grande esperienza potesse essere di aiuto e di stimolo per gli altri soci.

Non so se Ruggiero ha bisogno di presentazioni, credo che sia un nome molto noto nel mondo del trail, però per sicurezza, proprio perchè magari c’è ancora qualcuno che non lo conosce, come al solito faccio spazio a qualche numero….tanto per dire…..

Ruggiero ha fatto 7 volte la Lavaredo ultratrail, 5 volte il Gran Trail della Valdigne, il trail di Rensen, 2 volte l’UTMB, la TDS, la CCC, 2 volte il Tor de Glaciers e ben 9 volte il Tor de Geants….!

Ma non è finita qui, questi alcuni dei trail da lui effettuati, sempre ovviamente nella distanza più lunga:

Trail del Nivolet, Trail del Monte Soglio, Transagrancanaria 119 Km, Eiger 101 km, Spine Race 268miglia (GBR), Transylvania One Hundred 100 km (ROU), Ultratrail Via degli DEi 125 km, 100 km del Val di Noto, Grand Raid Cromagnon, Le Porte di Pietra, Tuscany Crossing 100 km, La Grande Corsa Bianca 160 km, Orobie Ultra Trail 140 km, Trans d’ Havet 80 km……

Li ho elencati anche se immagino che Ruggiero non sia molto contento vista la sua immensa modestia e umiltà, ma ho colto la palla al balzo, così magari qualche lettore ha voglia di chiedere un approfondimento su altri trail… e adesso preparatevi a leggere il resoconto del trail della Bora che Ruggiero ha concluso a gennaio di questo nuovo anno! Buona lettura!!

 S1 IPERTRAIL DELLA BORA
Data07/01/2022
Località di partenzaSella Nevea (UD)
Località di arrivoPorto Piccolo, Sistiana (TS)
Km163,2 km
D+7583
D-8762
QUOTA MASSIMA2259
Tempo limite45 h
Cancellin. 7
Ristorin. 8
TracciaturaNO, solo GPS
Materiale obbligatorioSì (consultare il regolamento)
Sito webhttps://www.s1trail.com/s1trail/s1-ipertrail/
N. CHIUSO
NoteTraccia modificata prima della partenza per motivi di sicurezza (nevicata) ma con variazioni trascurabili sui dati totali.

Difficile per gli amanti delle ultra trail trovare una gara a gennaio, solitamente si ritiene che le gare più impegnative si svolgano in tarda primavera ed estate. Evidentemente non conoscete l’ipertrail della Bora, appuntamento che ogni 2 anni propone una versione speciale con una distanza di circa 100 miglia e…non balisata.

L’edizione di quest’anno ha subito una piccola modifica nei primissimi km. A causa di una copiosa nevicata non è stato possibile mettere in sicurezza la prima salita del tracciato. La partenza è stata quindi fissata presso l’arrivo di una ovovia che ci ha permesso di iniziare la gara in discesa anche se su un fondo ben innevato e con una vista bellissima per gli amanti della neve.

I chilometri e il dislivello sono stati però recuperati nella seconda parte del tracciato quindi niente sconti!

Rapiti dalla foga della partenza in discesa quasi tutti ci siamo dimenticati di controllare il GPS e puntualmente in prossimità del fondovalle abbiamo superato la deviazione del largo sentiero principale. Niente di grave, gli allarmi di prossimità ci hanno avvisato poche decine di metri dopo e siamo tornati sui nostri passi. Da quel punto il sentiero non era visibile perché coperto dalla neve e quindi è stata fondamentale la traccia GPX.

Si giunge quindi a Bovec dove è ubicato il primo ristoro.

La sosta è breve e si riparte subito. In questo tratto di percorso non c’è molto dislivello e chi “ha gambe” può anche correre sempre facendo attenzione alla traccia. Si costeggi il fiume Isonzo per un buon tratto e ogni tanto è “obbligatorio” fermarsi per ammirare il paesaggio.

Si prosegue in terra Slovena fino al ristoro di Kobarid. Qui si recupera la propria “cassa”. La famosa cassa viene consegnata ai concorrenti nel momento del ritiro del pettorale, ha una dimensione 40x40x40cm e ognuno può riempirla con ciò che vuole (abbigliamento, cibo, batterie, ecc). L’unico limite è il volume. Bisogna valutare bene cosa inserire perché nei 3 ristori in cui è presente la cassa, non c’è cibo solido, inoltre bisogna avere a disposizione il cibo per arrivare al ristoro successivo.

Il ristoro di Kobarid ha un’altra peculiarità: il cancello in uscita! Dal ristoro non si può ripartire prima di una certa ora. Un passo indietro: la partenza non è in linea, c’è una finestra di partenza in cui ognuno può scegliere quando partire (e attivare il cronometraggio). I concorrenti veloci possono partire dopo per evitare di arrivare troppo presto al cancello e dover aspettare l’orario di “apertura” del cancello, mentre ai concorrenti più lenti convieni partire prima. Bisogna saper fare bene i conti e valutare le proprie forze.

Si riparte pronti per affrontare una salita di 1000m di dislivello, la più lunga del percorso. Salita impegnativa soprattutto per la presenza di abbondante neve e conseguente freddo! Nonostante non ci sia la temuta bora, la temperatura è bassa e l’acqua ghiaccia bloccando le valvole delle soft flask. Spesso per bere bisogna svitarle.

Dopo essersi goduti un bel tramonto tra le montagne si arriva al ristoro di Solari con già la frontale accesa.

Ormai è buio e il percorso tutto sulla neve ci ha infreddoliti ma qui si può trovare qualcosa di caldo per ristorarci.

La pausa dura sempre troppo poco ed è già ora di ripartire per affrontare la lunga notte.

Comincia il tratto di gara che si sviluppa in Italia.

Buona parte di questo tratto è corribile ma il buio, la neve e le gambe (sigh!) mi rendono prudente. Inoltre con il buio e la stanchezza è facile sbagliare strada e spesso bisogna tornare sui propri passi.

Nella lunga notte ci da’ conforto il ristoro a Korada dove si può mangiare qualcosa di caldo e bisogna lottare contro se stessi per ritrovare la voglia di ripartire al freddo.

Per fortuna il tratto successivo è in discesa e la fatica si sente meno. C’è ancora una salita prima di arrivare al ristoro successivo ma è abbastanza breve se confrontata con le altre. Si comincia a scendere fino a tornare sul fiume Isonzo e si intravede il lungo ponte che bisogna attraversare. Qui bisogna seguire attentamente la traccia GPX perché per salire sul ponte bisogna in realtà superarlo costeggiando il fiume per poi risalire e tornare indietro. Chi ha provato a seguire “l’istinto” ed ad andare direttamente verso il ponte ha incontrato diverse difficoltà.

Una volta attraversato il fiume si giunge a Solkan dove si recupera la propria cassa e ci si può rifocillare.

Da qui comincia la deviazione per compensare i chilometri ed il dislivello persi alla partenza per motivi di sicurezza. Non è un tratto aggiunto solo per far tornare i conti ma ha una destinazione precisa: percorrere una grotta! Si tratta di un lungo cunicolo scavato durante la guerra ora attrezzato cun una corda e delle pedivelle nei tratti più ripidi. Trovare l’ingresso della grotta non è semplice e anche in questo caso bisogna seguire attentamente la Traccia GPX.

Il percorso continua con altre salite e discese fino al ristoro di Črniče. Anche qui si arriva con il buio ma bisogna tener presente che ai primi di gennaio le ore di luce sono molto poche.

Il tratto successivo è molto corribile per chi ha ancora energie, ovviamente non era il mio caso.

Si arriva quindi senza difficoltà al ristoro di Volčji Grad dove si trova la propria cassa per l’ultima volta.

Tutto il cibo contenuto nella cassa che non viene consumato solitamente viene lasciato sul tavolo a disposizione dei concorrenti che verranno poiché ormai non servirà più. Anzi sarà solo un peso per quando si recupererà la cassa all’arrivo.

Stanchi ma ormai proiettati verso il traguardo si riparte.

Si ritorna in territorio italiano e dopo pochi chilometri si giunge all’ultimo ristoro di Santa Croce (Kriz).

Mancano meno di 10km e ormai si pensa al momento in cui si potranno togliere le scarpe ma è solo una illusione.

Il terreno è spesso ripido e il tratto lungo la spiaggia si sviluppa in gran parte sugli scogli. Inoltre la stanchezza e il buio della seconda notte influisce sui riflessi. Le luci di Porto Piccolo sono sempre più vicine finalmente si taglia il traguardo stanchi ma felici.

Gara molto bella e ogni anno con un percorso diverso ed è sempre un piacere scoprire nuovi luoghi.

Oltre all’ipetrail ci sono tante altre distanze fino alla 18km e ciò permette anche di organizzare un weekend in compagnia in cui ognuno può scegliere la competizione più adatta alle proprie capacità. E chi non vuol correre può tranquillamente visitare Trieste ed i dintorni.

Grazie Ruggiero! Resoconto chiaro ed esauriente! Al prossimo appuntamento con i tuoi trail!

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